In attesa dei lavori delle commissioni di studio, il ministro Orlando prende tempo

In molti avevano sperato che già questa settimana potesse arrivare qualche indicazione in più sul versante delle pensioni ed invece appare ormai evidente che tutto slitterà in autunno, nella migliore delle ipotesi alla vigilia della presentazione della legge di bilancio. Il ministro Andrea Orlando, in queste ore, si è infatti limitato ad alcuni incontri informali, che peraltro sono serviti alle parti semplicemente per ribadire le rispettive posizioni. Proseguono nel frattempo i lavori delle due commissioni di studio, nelle quali sono presenti anche i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, sul rapporto fra aspettativa di vita e professione e sulla distinzione nel bilancio Inps fra assistenza e previdenza. Due tasselli quest’ultimi che appaiono comunque destinati, seppur per motivi diversi, ad incidere sull’intero pacchetto previdenziale, avvalorando o meno le tesi di chi sostiene la necessità di avere percorsi differenziati di uscita, ma pure sgombrando il campo da un equivoco che si trascina di tempo, per effetto del quale, soprattutto in Europa, si percepisce come molto alta la nostra spesa previdenziale. Sul bilancio dell’Inps, pesano, infatti, voci che poco hanno a che fare le pensioni, un vizio di fondo che si è aggravato in maniera esponenziale durante la pandemia, quando l’Inps è diventato il collettore di quasi tutti gli interventi assistenziali di maggior speso, con, in pratica, la sola esclusione di quelli in capo ai comuni.