A livello nazionale «l’85,5% del personale scolastico è vaccinato», ma ci sono delle differenze territoriali a livello di Regioni e soprattutto Province. Bianchi: «C’è un problema di omogeneizzazione. Il commissario Figliuolo sta agendo in maniera mirata»

«Stiamo valutando e nessuna ipotesi è esclusa», ha detto ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso della trasmissione “Controcorrente” su Rete4. Così oggi scuola e sicurezza, nonché l’eventuale obbligo vaccinale per docenti e personale sono in primo piano con «l’obiettivo finale di portare in presenza tutti. Ne va del benessere sociale e personale dei nostri ragazzi», aveva già detto il generale Francesco Paolo Figliuolo. Anche gli studenti sono coinvolti, visto che il generale Figliuolo li vorrebbe al 60% vaccinati entro settembre. Il punto sta nel come, ovviamente. Da stamattina si sono verificati diversi incontri: quello online tra i sindacati del mondo della Scuola con i tecnici del ministero dell’Istruzione e i rappresentanti della struttura commissariale per l’emergenza con l’obiettivo di discutere del Protocollo sulla sicurezza. Nel primo pomeriggio, intorno alle 15, un incontro più “politico” dei sindacati con il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, Antonello Giannelli, insieme al ministro della Scuola, Patrizio Bianchi. In settimana, il governo potrebbe affrontare la stesura di un nuovo decreto con punti chiave rimasti fuori dal provvedimento licenziato giovedì. Qui entra in gioco un’altra parola chiave da aggiungere: trasporti. Le nuove norme sono più complicate da individuare per il trasporto pubblico locale, dal quale dipende la ripresa in presenza a scuola, che per i trasporti a lunga percorrenza (treni, navi e aerei). Su un possibile obbligo vaccinale per gli insegnanti la decisione finale spetta alla cabina di regia e al Consiglio dei Ministri. Il nodo è squisitamente politico. Ma ci sono anche discrepanze territoriali da affrontare. A livello nazionale «l’85,5% del personale scolastico è vaccinato» – ha spiegato oggi il ministro Bianchi al Tgcom24 -, ma ci sono Regioni con punte del 100%, come il Friuli e la Campania, mentre altre la percentuale di vaccinazione è più bassa. Lì bisognerà «agire in maniera mirata».

In ogni caso «noi continuiamo a fare appello a tutti per vaccinarsi, che è il vero strumento con cui noi possiamo essere sicuri nel Paese e quindi nelle scuole». «C’è un problema di omogeneizzazione, soprattutto, tra province – ha sottolineato Bianchi – adesso il commissario Figliuolo sta agendo in maniera mirata per andare a permettere in quei territori, dove siamo più bassi della media nazionale, di raggiungere quel livello dell’85-90%, che io credo sia uno dei più alti di Europa».