I VVFF: per ora difficile stabilire se sia opera di piromani

Circa 60 ore di fiamme ininterrotte, 20mila ettari bruciati e quasi 1.500 persone sfollate. Sono alcuni dei numeri dei devastanti incendi che stanno interessando la Sardegna, soprattutto nella zona di Oristano, a seguito dei quali la Giunta regionale guidata dal Presidente Christian Solinas ha dichiarato lo stato di emergenza. I comuni più colpiti sono quelli di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes, Magomadas, Flussio e Tinnura. L’incendio boschivo sarebbe partito da Bonarcado e a causa delle alte temperature e del forte vento si è allargato sempre più arrivando a devastare buona parte del territorio, uccidendo animali, distruggendo case e aziende. Il presidente Solinas ha parlato di «disastro senza precedenti», assicurando di aver chiesto «un sostegno economico immediato per ristorare i danni e aiutare le comunità colpite a ripartire». Per le operazioni di soccorso e di contenimento delle fiamme sono giunte sul posto 60 unità di terra dei Vigili del Fuoco oltre a diversi canadair, dei quali quattro inviati da Grecia e Francia. Insieme ai pompieri, hanno preso parte alle operazioni anche Protezione Civile, Croce Rossa, Corpo forestale, Carabinieri e Polizia di Stato per un totale di oltre 7.500 uomini e donne. Secondo i Vigili del Fuoco si tratta di un unico rogo «che si espande su più fronti». Difficile, per il momento, stabilire si sia opera di piromani o no.