I club chiedono la rateizzazione delle imposte e dei contributi

Il calcio sta rimanendo solo e la richiesta di aiuto lanciata da diversi mesi rimane inascoltata. I presidenti di Serie A sono letteralmente sul piede di guerra con il governo, dato che senza interventi a sostegno del calcio, anche la ripartenza della nuova stagione potrebbe essere a rischio. Il problema è sempre lo stesso: l’assenza di interventi e di sostegni a fronte di una perdita di 1,2 miliardi di euro dell’intero sistema. I club si aspettano un aiuto nel decreto ristori del governo e, se non quello, almeno la rateizzazione di imposte e contributi, che diventerebbe fondamentale per continuare. Inoltre, anche l’apertura del 50% degli stadi ai soli aventi green pass non convince le società: «In quasi tutti gli stadi, rispettando il distanziamento di un metro fra un posto e l’altro, la capienza verrebbe ridotta ulteriormente al 25/30%», ha detto l’ad dell’Inter, Beppe Marotta, sottolineando che i nerazzurri nelle ultime due stagioni hanno registrato un mancato introito per 120 milioni. Insomma, i club chiedono che la regola del metro di distanza venga sostituita con delle sedute alternate a scacchiera, nell’assemblea in programma oggi dalle 18 si saprà di più, anche se la situazione è più delicata del previsto. Con una situazione del genere è complicato sognare anche un calciomercato stellare e proprio per questo tentennano a decollare le trattative in entrata che sono strettamente legate a quelle in uscita.