PER IL PERSONALE

La diffusione del Covid-19 ha imposto una riorganizzazione delle attività, al di là di quelli che sono gli standard normali. Il decreto-legge del maggio dello scorso anno, il cosiddetto decreto Rilancio, ha infatti attribuito all’Inail alcune funzioni in materia di sorveglianza sanitaria eccezionale sui lavoratori fragili, vale a dire quelli maggiormente esposti al rischio di contagio. Nell’ambito di questa competenza, l’Inail ha messo a disposizione dei datori di lavoro pubblici e privati non tenuti ad avere il medico competente ai sensi della normativa vigente i propri servizi territoriali. Poche, però, le istanze di visita medica finora pervenute in via telematica all’Istituto: circa 600.

PER LE IMPRESE

Seppure con modalità diverse rispetto agli anni precedenti, l’Inail ha proseguito nella propria attività di verifica amministrativa sulla regolarità dei versamenti da parte delle imprese. Nel complesso, le posizioni assicurative territoriali sono risultati 3.741.000, in calo di circa mezzo punto percentuale rispetto all’anno precedente. Le indagini ispettive hanno riguardato invece poco meno di 7.500 aziende. Come noto, tali attività sono precedute da studi e analisi, per cui l’ingresso degli ispettori è molto mirato, tanto che l’86,5% delle imprese ha presentato irregolarità. Ciò ha permesso di regolarizzare oltre 41mila dipendenti, dei quali più di 2mila completamente in nero.