Sergio Mattarella oggi compie 80 anni, a pochi giorni dall’inizio del semestre bianco. A gennaio 2022 scade il suo mandato. Lui ha detto più volte di non essere disponibile ad un “bis”, ma molte sono le ragioni e le spinte affinché ciò non accada

La vita può (ri)cominciare a 80 anni? Forse sì, almeno per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nato il 23 luglio del 1941 a Palermo. La valanga di messaggi di auguri che gli stanno arrivando oggi, anche in queste ore, e a pochi giorni dall’inizio del semestre bianco – ovvero gli ultimi 6 mesi del suo mandato (il primo settennato finisce a gennaio 2022), durante i quali, ai sensi dell’art. 88 della Costituzione, rimane privo del potere di sciogliere le Camere – sembrano, per la maggior parte, invocare tra le righe la sua permanenza al Colle. Nonostante lo stesso Mattarella abbia dichiarato più volte che un solo settennato è più che sufficiente: «Sono vecchio, tra otto mesi potrò riposare», dichiarò nel corso di una visita presso una scuola di Roma. Dal suo punto di vista, è difficile dargli torto. Che cosa pende a favore di una sua riconferma? Secondo Repubblica, sondaggi riservati sul tavolo del Quirinale confermano come la presenza del presidente della Repubblica a Wembley a finale Italia-Inghilterra abbia fatto schizzare alle stelle l’indice di gradimento del Capo dello Stato. Nonché il gradimento di un pezzo importante dell’arco costituzionale. Al “bis” potrebbero contribuire anche la concretizzazione del Recovery Plan e la transizione fra l’attuale Parlamento e il nuovo con un numero ridotto di deputati e senatori: da 630 a 400 a Montecitorio e da 315 a 200 a Palazzo Madama, due banchi di prova che potrebbero richiedere imparzialità costituzionale. C’è una parte del centro destra che, invece, preferirebbe vedere Mattarella lasciare il Colle al suo primo settennato, votare l’attuale premier, Mario Draghi, come suo successore e conquistare attraverso le elezioni la presidenza del Consiglio dei Ministri, per far tornare la politica al ruolo e al posto di guida che le competono, vedendo così conclusa l’attuale era dei tecnici. Il ministro per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini (FI), sostiene che «sarà sempre una guida autorevole e preziosa». Per il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini (PD), Mattarella «è una guida sicura per l’Italia e per tutti». Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, twitta gli auguri con stoccata: «Grazie per il servizio reso al Paese in questi anni al Quirinale. E dire che i grillini lo volevano mettere in stato di accusa per alto tradimento». Ormai acqua passata, visto che il ministro pentastellato per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli, lo ricorda come «un faro per noi che guidavamo il Paese». Per il senatore Pietro Grasso (LeU), Mattarella «in anni complessi è stato una roccia per la nazione». I deputati di “L’Alternativa C’è” si sbilanciano senza mezzi termini: «Continui a essere garante della Costituzione». Anche il leader di “Azione” e candidato sindaco di Roma, Carlo Calenda, non ci gira intorno: «Facciamo che per un po’ lui e Draghi rimangano dove sono». Last but not least, ci sarebbe anche l’Ue che si sentirebbe più garantita da Mario Draghi a Palazzo Chigi, alla solida guida della realizzazione del PNRR.