di Francesco Paolo Capone Segretario Generale UGL

Dal Rapporto Inail, presentato ieri alla Camera, è emerso un quadro impressionante, per diversi aspetti. Sono calati gli infortuni sul lavoro “grazie” alla riduzione delle attività e al massiccio utilizzo dello smart working per limitare il contagio, ma sono aumentate le morti sul lavoro proprio a causa del Covid-19. Nel 2020 sono arrivate all’Istituto poco più di 571mila denunce di infortunio, in calo considerevole pari all’11,4% sul 2019, un quarto delle quali per contagi da Covid sul lavoro. 375.238 (-9,7%) gli infortuni complessivi riconosciuti. Ma i casi mortali denunciati sono stati 1.538 in aumento del 27,6%: i decessi causati dal Covid rappresentano oltre un terzo del totale delle morti sul lavoro segnalate. Oggi, sempre l’Inail, chiarisce ancora meglio la situazione: se gli incidenti in occasione di lavoro sono diminuiti del 6,2% e quelli in itinere (65.462) sono calati del 38,2% e ben 7 contagi su 10 si sono verificati tra il personale sanitario e parasanitario. La pandemia ha influenzato l’andamento degli incidenti e delle morti sul lavoro e proprio per questo va sottolineato che il personale sanitario del nostro Paese va tutelato, non solo perché notoriamente mal retribuito, ma anche perché insufficiente in termini numerici, fattore che può moltiplicare i rischi.

Se i fattori dell’insicurezza sono cambiati, il quadro resta comunque impressionante e c’è una costante che colpisce più di altre: il dato relativo agli accertamenti sulle aziende ispezionate rivela che ben l’86,6% di esse non è risultata in regola. Ciò rivela quanto ancora debba essere fatto per fermare l’inaccettabile strage, che dura da decenni ormai. Sicuramente l’accelerazione della campagna vaccinale è un fattore essenziale per tutelare prima di tutto il diritto alla vita e alla salute dei lavoratori, ma è altrettanto fondamentale realizzare, con la collaborazione del Sistema Nazionale per la Prevenzione (SINP), il Coordinamento Regionale delle Banche Dati (Inps, INAIL, Istat, Ministero del Lavoro, Ministero della Salute), quale strumento indispensabile su cui basare i processi di valutazione e garantire una maggiore efficienza ed efficacia degli interventi.  Le cause che insidiano la sicurezza sul lavoro stanno diventando sempre più insidiose e vanno intensificate sia la prevenzione sia l’informazione-formazione dedicata a lavoratori e aziende. Un’operazione culturale, prima di tutto, urgente, improcrastinabile, alla quale noi dell’UGL diamo il nostro fattivo contributo con l’iniziativa “Lavorare per vivere”, manifestazione che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul dramma delle morti sul lavoro.

Basta riforme lacrime e sangue

Ritengo che questo esecutivo debba puntare sul futuro degli italiani e non guardare indietro ripercorrendo strade che si sono rivelate dannose per i lavoratori. La scelta di nominare la prof. Elsa Fornero tra i consulenti economici del Governo Draghi potrebbe risultare un pericoloso passo indietro. Basta riforme “lacrime e sangue”, dobbiamo guardare avanti.