Negli Usa preoccupa «la pandemia dei non vaccinati»

Oggi nel Regno Unito è il «freedom day», ovvero il giorno in cui il paese torna ad essere privo di quasi tutte le restrizioni che fin qui hanno caratterizzato la vita dei cittadini britannici a causa della pandemia di coronavirus. La variante delta tiene in apprensione anche le autorità d’oltremanica (l’impennata di contagi sta interessando in queste ore anche il Regno Unito, positivo è risultato anche il ministro della Salute, Sajid Javid), ma i vaccini funzionano in termini di casi gravi, ospedalizzazioni e, soprattutto, decessi in meno, motivo che ha spinto il governo di Boris Johnson a non posticipare il freedom day. Non va allo stesso modo in tutto il mondo, però. In Catalogna, ad esempio, l’aumento dei ricoveri di malati di Covid in terapia intensiva desta particolare preoccupazione, anche se – ha spiegato l’assessore catalano alla Salute, Josep Maria Argimon – «si tratta soprattutto di persone non vaccinate o che non hanno completato il ciclo, uno su cinque è under 40». Negli Stati Uniti, a Los Angeles, il sindaco Eric Garcetti ha invece imposto di nuovo l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi. Nello specifico, i dati in America preoccupano molto di più (compresi quelli relativi ai decessi) soprattutto a causa della campagna vaccinale che procede più a rilento in questa fase. A tale proposito i Centers for Disease Control and Prevention che quella che abbiamo fin qui osservato si sta trasformando nella «una pandemia di chi non è vaccinato».