Valutazioni di metodo e di merito sono alla base delle decisioni prese dai corpi intermedi a tutela dei diritti delle persone. Lo strumento del referendum, nonostante un certo abuso nel passato, rimane centrale per assicurare la partecipazione dei cittadini alla vita politica del Paese, in attesa che, con l’attuazione dell’articolo 46 della Costituzione, la partecipazione entri anche in tutti i luoghi di lavoro

Nelle scorse settimane, il comitato promotore dei sei referendum sulla giustizia ha chiesto al sindacato di valutare la possibilità di una condivisione degli obiettivi indicati. La valutazione è stata attenta, come è corretto che sia, ma anche rapida perché l’Unione Generale del Lavoro ha alle spalle una forte tradizione di impegno sul versante referendario. Un impegno che è duplice di metodo e di merito. In primo luogo, perché lo strumento referendario rappresenta, ad oggi, un formidabile veicolo di partecipazione popolare e di democrazia diretta. L’Ugl, come noto, sostiene la partecipazione nei luoghi di lavoro, proprio per assicurare un maggiore e più diretto collegamento con le decisioni aziendali nell’interesse di tutti i soggetti in campo. Quindi, al netto delle tante polemiche che vi sono state in passato sull’abuso o meno del referendum, lo strumento rimane assolutamente valido. Rispetto al merito, non tutti i referendum sono uguali per una organizzazione sindacale. Ed allora, un soggetto intermedio responsabile come il nostro deve saper valutare correttamente i pro e i contro di ogni scelta. Come me, tanti nostri dirigenti sul territorio, proprio per effetto di questa attenta valutazione, hanno già sottoscritto i quesiti referendari, contribuendo così all’obiettivo indicato, vale a dire raccogliere almeno mezzo milione di firme per cambiare alcuni aspetti della giustizia che non funzionano e in attesa di una riforma più complessiva del sistema giudiziario, così come anticipato all’interno dello stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il coraggio di schierarsi, quindi, come abbiamo fatto anche in passato, sostenendo il No tutte le volte che serviva.