Serve un freno alle multinazionali

Multinazionali e licenziamenti: le vertenze Gkn e Whirlpool hanno fatto da detonatore ad un problema ormai vecchio. Tutte le sigle sindacali coinvolte, a livello nazionale e di fabbrica, si stanno mobilitando, proclamando anche scioperi. Ma è evidente che non può bastare. Oggi il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in un’intervista al quotidiano La Stampa ha dichiarato che «le soluzioni, rispetto a soggetti che hanno una dimensione sovranazionale, vanno cercate sia a livello nazionale sia livello europeo». Sostiene che «non basta la dimensione nazionale». Per il ministro occorre, da una parte, limitare con il salario minimo europeo il dumping salariale, strumento al quale non credono tutti i sindacati, e, dall’altra, sfruttare l’ondata di finanziamenti «che avremo col Recovery plan per responsabilizzare di più le imprese e legarle con più forza al Paese nel quale operano e dal quale ricevono sussidi». «Proporrò al ministro Giorgetti di confrontarci per rafforzare questo tipo di misure che già esistono ma che oggi, evidentemente, non sono sufficienti ed incisive», «abbiamo bisogno di prevedere i prossimi mesi e i prossimi anni e di costruire politiche industriali in grado di contenere i danni e accompagnare le trasformazioni». Ricordate quando chi si scagliava contro le delocalizzazioni e le multinazionali, che sfruttano le occasioni ghiotte per poi fuggire e licenziare alla prima occasione, veniva definito in senso dispregiativo sovranista? La nuova ricetta sarebbe «ascoltare le parti sociali e valutare se ci sono soluzioni che consentono di evitare il disimpegno dall’investimento». Situazioni che «non possono essere affrontate con strumenti di carattere generale ma con strumenti mirati e specifici, che consentano di agevolare i processi di reindustrializzazione e di rafforzare le sanzioni per chi ha ottenuto finanziamenti e poi si disimpegna da attività magari ancora efficienti». Il tempo comunque incalza e infatti l’altra promessa è che a seguito della fine del blocco dei licenziamenti, a ottobre, ci sarà la riforma degli ammortizzatori sociali che «avrà una forte valenza visto che estenderemo le copertura anche alle piccole imprese con un sistema di paracaduti più efficiente di quello che oggi esiste». Prendiamo nota.