In anticipo rispetto alla data simbolica dell’11 settembre

«Stiamo mettendo fine alla più lunga guerra americana, non manderò un’altra generazione di americani in guerra in Afghanistan». Joe Biden accelera il ritiro dei soldati americani dall’Afghanistan. La missione si concluderà il 30 agosto e non più l’11 settembre, l’obiettivo simbolico che la sua amministrazione aveva fissato in un primo momento. Gli Stati Uniti, ha spiegato il presidente, «hanno raggiunto i loro obiettivi. Stiamo riposizionando le nostre forze per affrontare le minacce terroristiche dove sono ora, nell’Asia meridionale, nel Medio Oriente e in Africa. Ma non fate errori: abbiamo le capacità per proteggere il nostro paese da ogni nuova sfida terroristica proveniente dall’Afghanistan». Infatti a Kabul dovrebbe restare un presidio di non oltre mille unità per la sicurezza dell’ambasciata statunitense nel paese. Per quanto Biden abbia esortato i leader afghani a unirsi, il disimpegno statunitense sta tuttavia provocando reazioni soprattutto tra i talebani, pronti a rialzare la testa. Soltanto pochi giorni fa si è saputo di oltre mille soldati dell’esercito afghano fuggiti nel vicino Tagikistan per mettersi in salvo dopo uno scontro armato nel nord con i talebani. Insomma, permane il timore di una guerra civile in Afghanistan che possa causare enormi problemi alla popolazione e indebolire ulteriormente il paese. Ad ogni modo l’America non ritiene più la sua presenza indispensabile e spetta ora agli afghani decidere cosa fare. Né si può escludere, a questo punto, una più rapida uscita di scena anche degli altri paesi Nato.