Draghi accelera: arriva oggi in CdM la riforma della giustizia penale. Il Pnrr non può aspettare. Ma il M5s potrebbe non accettare gli emendamenti del ministro della Giustizia, Marta Cartabia, sulla prescrizione che modificherebbero in parte il ddl Bonafede

Sul tavolo del Consiglio dei Ministri di oggi la riforma della giustizia penale. Il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, porterà in Cdm gli emendamenti da presentare in Parlamento al ddl Bonafede sulla riforma del processo penale e la prescrizione, all’esame della commissione Giustizia della Camera. L’accelerata sulla riforma è stata impressa dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, anche in considerazione del fatto che, secondo Public Policy, il M5s non dovrebbe (per ora) alzare muri. L’ipotesi che presenterà la Cartabia, anche come mossa di mediazione, sarebbe quella di congelare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio, come già avviene secondo il ddl Bonafede, ma aggiungendo un limite temporale di due anni alla conclusione del processo di appello e di un anno per quello in Cassazione. Secondo altre fonti, invece, il M5s sarebbe contrario in ogni caso a vedere modificata la prescrizione. La maggioranza di Governo a sua volta sarebbe divisa tra chi ritiene che grazie alla conferma, sebbene parziale, della prescrizione regolata dal ddl Bonafede, tutto filerà liscio come l’olio e chi, invece, mette in discussione la permanenza dei pentastellati al governo. Il metodo che il Guardasigilli intende seguire è quello del confronto e i ministri 5s hanno ribadito che si avvierà un dialogo anche con i gruppi parlamentari. Forse un tentativo per prendere ancora un po’ di tempo? Ma Draghi vuole accelerare: perché non solo la riforma del processo penale arriva il 23 luglio nell’Aula della Camera, ma soprattutto perché occorre rispettare le scadenze fissate nel Pnrr, del quale occorre rispettare i tempi per ottenere i fondi e del quale garante è lo stesso premier. Secondo il leader di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi, per il M5s sulla riforma della giustizia penale ci sono solo due possibilità «o se ne andranno dal governo o la voteranno». Più tranchant Enrico Costa, deputato di Azione: «Draghi vada avanti anche senza M5s». Severo il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani: «Ci auguriamo che il Movimento 5 stelle non la affossi perché sarebbe da irresponsabili». Anche per il senatore del Pd, Andrea Marcucci, «il governo fa bene a procedere spedito sulla riforma della Giustizia». Il tentativo comune, probabilmente, è spingere il M5s a prendere una decisione in senso positivo, visto che a poche ore del CdM, come rivelato dall’AdnKronos, «dobbiamo ancora capire la direzione che il Movimento adotterà», secondo quanto rivelato da un “big grillino”.