L’associazione dei presidi chiede un obbligo per tutto il personale docente e non

Anche se mancano ancora più di due mesi alla ripresa delle attività scolastiche, la temperatura continua a rimanere molto alta. Nelle scorse settimane, il ministero dell’istruzione ha chiesto un parere al comitato tecnico scientifico sulle regole da seguire in vista della ripartenza di settembre. Il comitato tecnico scientifico, nella risposta, si è limitato a ribadire alcuni concetti di fondo, in particolare sull’uso della mascherina e sul distanziamento, senza però scendere troppo nei particolari, tanto che il ministro Patrizio Bianchi ha anticipato l’invio di una ulteriore richiesta di chiarimenti più puntuale che tenga conto pure del fattore vaccinazioni. Ed è proprio su questo aspetto che sono montate enormi polemiche che stanno dividendo lo stesso mondo sindacale. Da un monitoraggio effettuato, sarebbero almeno 200mila gli operatori della scuola, fra docenti e personale vario, non vaccinati. Succede così che l’associazione dei presidi è arrivata a chiedere un obbligo di vaccinazione che però oggi non è previsto dalla legge. I sindacati di categoria, al momento, non si sono pronunciati in maniera unitaria, ma è evidente a tutti che il tema è destinato a pesare parecchio nel corso delle prossime settimane. Di certo, il caso è diverso rispetto a quello degli operatori sanitari, poiché in quest’ultimo caso non è possibile incidere, ad esempio, sul fattore distanziamento.