I dati Istat. In calo quelle del comparto alimentare. Rallenta l’eCommerce

Continuano a recuperare le vendite di prodotti non alimentari in Italia, dopo la profonda crisi registrata durante la fase più acuta della crisi innescata dalla pandemia di coronavirus, quando molte imprese sono state interessate dalle chiusure forzate legate alle misure contenitive. A maggio 2021, infatti, secondo le stime dell’Istituto nazionale di statistica le vendite di beni non alimentari sono aumentate su base congiunturale del 2% in valore e del 2,2% in volume, a fronte però di flessioni, rispettivamente del 2 e dell’1,9% dei generi alimentari. Di conseguenza l’indice complessivo delle vendite riporta un lieve +0,2% in valore e un +0,4% in volume. Dinamica simile anche a livello tendenziale: il comparto non alimentare ha riportato crescite del 28,1% in valore e del 28% in volume – un risultato influenzato considerevolmente dalle chiusure dello scorso anno -, mentre le vendite di beni alimentari risultano in calo rispettivamente dell’1,5% e dello 0,6%, con un conseguente +13,3% del valore delle vendite al dettaglio totali e un +14,1% dei volumi. Entrando maggiormente nello specifico, l’Istat segnala +8,3% per la grande distribuzione, un +19,5% per le imprese operanti su piccole superfici, un +19,4% per le vendite al di fuori dei negozi e un rallentamento al +7,2% per il commercio elettronico. Guardando alle tipologie di esercizio si può osservare un aumento del 2,6% per le vendite negli esercizi non specializzati e un +39,1% per quelle degli esercizi specializzati.