Ma una piena intesa sembra ancora distante

C’è ottimismo riguardo una possibilità di normalizzazione delle relazioni tra Stati Uniti e Russia, che, stando alle parole di Vladimir Putin soltanto poche settimane fa, avevano di recente raggiunto il punto più basso degli ultimi anni. «La possibilità non solo esiste, ma è più grande di quanto molti immaginassero prima del summit e sarebbe imperdonabile se ce la facessimo scappare ora», ha sostenuto il viceministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, a proposito dell’incontro di Ginevra tra il presidente statunitense Joe Biden e Putin, parlando al magazine Mezhdunarodnaya Zhizn. D’altro canto, in un’intervista rilasciata ad un quotidiano indonesiano, il ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, ha anche specificato che qualsiasi tentativo degli Stati Uniti di trattare con la Russia da una «posizione di forza» provocherebbe una dura risposta da parte di Mosca. Del resto ancora negli ultimi giorni non sono mancate le prese di posizione in un senso o nell’altro. Pochi giorni fa il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, aveva ribadito che gli Stati Uniti sono pronti a rispondere in caso di azioni ostili da parte della Russia, concetto che è tornato a ripetere nelle ultime ore Biden, a seguito di un’offensiva hacker ai danni di numerose aziende americane (su cui però le autorità statunitensi stanno indagando). Intanto, nello scacchiere internazionale, c’è anche da rilevare la visione della Cina, con Xi Jinping che ieri, nel colloquio a distanza con Angela Merkel ed Emmanuel Macron, ha sollecitato il mantenimento del «vero multilateralismo».