Dalla Sicilia alla Sardegna, passando per Abruzzo e Puglia: devastazione per incendi e siccità. Coldiretti: decine di ettari di macchia mediterranea, boschi e ulivi andati a fuoco. Si stima che il 60% degli incendi sia «causato volontariamente»

Puntuali come ogni estate tornano gli incendi e, ciò che è peggio, in un’estate particolarmente segnata dalla siccità e purtroppo, come sempre, dall’azione dei piromani. È accaduto nello scorso week end quasi in tutte le province della Sicilia con incendi che hanno richiesto l’impiego di decine di autobotti dei vigili del fuoco e il soccorso dei canadair. Sono 34 i roghi che in totale ieri hanno devastato ettari di vegetazione, lambito case e centri abitati. Nelle operazioni sono stati impegnati centinaia di volontari di protezione, 4 canadair e 2 elicotteri coordinati dal Corpo Forestale della Regione e a supporto delle azioni di spegnimento dei vigili del fuoco e della stessa Forestale. La provincia di Siracusa, ad esempio, fino alle prime ore di oggi si è trovata in stato di emergenza. Ad Enna oggi è stata chiusa provvisoriamente la strada statale 117bis “Centrale Sicula” in entrambe le direzioni tra il km 2,500 e il km 3,400, per la presenza di un vasto incendio a bordo strada. Una situazione grave che ha spinto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a chiedere a Roma una riunione urgente della Unità di crisi nazionale della Protezione civile e l’impiego dei soldati dell’Esercito nelle aree rurali, alla luce inoltre dell’incessante caduta di cenere vulcanica sui centri etnei. Ma anche in Abruzzo decine di ettari di macchia mediterranea, boschi e ulivi sono andati a fuoco, così come sono andati in fiamme ettari di bosco del Parco Incoronata di Foggia, distrutti da un incendio scoppiato all’alba. Anche la Sardegna, nel week end, è stata teatro, a Macomer, di incendi: le fiamme hanno distrutto il lavoro delle aziende agricole dell’area di Tossilo fino a minacciare il paese.

Secondo il monitoraggio della Coldiretti, le temperature tropicali e l’assenza di precipitazioni nel Mezzogiorno favoriscono il propagarsi delle fiamme e aiutano i piromani. Si stima infatti che il 60% degli incendi sia stato «causato volontariamente». Ciò che manca sono soprattutto la prevenzione, la sorveglianza e l’educazione ambientale. Sigle sindacali dei Vigili del Fuoco in Sicilia lamentano la mancanza di risorse sufficienti a consentire al Corpo di intervenire nel migliore dei modi.

In ogni caso, per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo.