Risorse per la riqualificazione. Istituito un nuovo Fondo che guarda ai cassaintegrati, ma anche ai disoccupati

Ancora non se ne è parlato molto, ma un piccolo segnale sul versante delle politiche attive è arrivato anche con il decreto-legge 99, entrato in vigore il 1° luglio scorso. Il provvedimento urgente, oltre a prevedere un rafforzamento degli ammortizzatori sociali nel settore tessile per scongiurare i licenziamenti collettivi e individuali, istituisce pure, al comma 11 dell’articolo 4, il Fondo per il potenziamento delle competenze e la riqualificazione professionale con una dotazione iniziale di 50 milioni di euro per il 2021. La strada ricalca in parte quella già tracciata con il Fondo nuove competenze, anche se occorrerà attendere il decreto attuativo del ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, previa intesa in sede di Conferenza permanente Stato-Regioni, per avere piena contezza del funzionamento dello strumento, in quanto, al momento, non si esplica l’obbligo di accordo collettivo. Si dice in parte perché i percorsi di riqualificazione professionale sono rivolti ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti che, per effetto di accordi collettivi, sono interessati da una riduzione dell’orario di lavoro superiore al 30% nell’arco di dodici mesi, ma riguardano pure i percettori della Naspi. La previsione di guardare anche ai disoccupati è sicuramente utile, considerato il fenomeno della disoccupazione di lunga durata e tenuto conto della crescita esponenziale dell’area della inattività che si è registrata in seguito alla pandemia da Covid-19.