I dati Istat: su base trimestrale si registra un -0,6%, su base annua un -4%

Nel primo trimestre del 2021 l’Istituto nazionale di statistica ha registrato un nuovo calo dei consumi delle famiglie, dello 0,6% in termini congiunturali e del 4% in termini tendenziali. A livello trimestrale la contrazione dei consumi associata all’aumento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha comportato una crescita della propensione al risparmio, salita di 1,8 punti percentuali, al 17,1%. In crescita anche il potere d’acquisto, dello 0,9%. Per quanto riguarda i tasso d’investimento delle famiglie, nel primo trimestre del 2021 è stato pari al 6,0%, «0,2 punti percentuali più alto rispetto al trimestre precedente – spiega l’Istat -, a fronte di un aumento della spesa per investimenti fissi lordi del 5,0% e del già segnalato aumento del reddito lordo disponibile». Per ciò che concerne invece le società non finanziarie, l’Istituto segnala una diminuzione della quota di pronto dello 0,8% rispetto al trimestre precedente. «In termini congiunturali – si legge nel resoconto -, la flessione di questo indicatore è il risultato di una contrazione del risultato lordo di gestione dell’1,1% e di un aumento dello 0,7% del valore aggiunto». Tasso d’investimento in crescita anche per le società: +0,7% al 22,3%. Sempre nel resoconto l’Istat indica poi un indebitamento netto pari al 13,1%, in aumento rispetto al 10,6% dello stesso periodo del 2020, mentre la pressione fiscale si è attestata al 37,9% del PIL, riportando una crescita di un decimo di punto su base annua.