Il leader della Lega apre nuovamente al confronto, chiedendo una legge che aumenti le pene per «chi discrimina della vita sessuale, della razza, della religione». Letta: «Andiamo in Parlamento»

«Se Pd e 5 Stelle preferiscono continuare con l’ideologia non fanno un buon servizio a gay, trans e lesbiche ma li usano, invece io vorrei proteggere qualcuno». Il leader della Lega Matteo Salvini non chiude al dialogo con il centrosinistra sul ddl Zan, approvato dalla Camera e adesso all’esame della Commissione Giustizia del Senato. A RTL 102.5, Salvini ribadisce la posizione leghista: «Siamo disponibili a votare anche domani la proposta di legge che aumenta le pene per chi aggredisce, per chi discrimina sulla base della vita sessuale, della razza, della religione, ognuno è libero di vivere la vita come vuole». Alcuni punti del ddl Zan non convincono la Lega: «Quello che noi, come tante associazioni e la Santa Sede abbiamo contestato, è l’introduzione di nuovi reati d’opinione e il fatto che alcuni temi arrivino sui banchi di scuola dei bambini di sei anni e penso che a quell’età debba essere la famiglia a dover affrontare quelle scelte», spiega Salvini. «Ho mandato un messaggio a Letta la scorsa settimana e manco mi ha risposto», ha concluso. Una risposta che arriverà a stretto giro, assicura il segretario del Partito democratico, Enrico Letta: «Scriverò un WhatsApp di risposta a Salvini». Il contenuto del messaggio: «Gli dirò: siamo persone serie, andiamo in Parlamento e lì ci confronteremo». «Non mi sono mai sottratto al confronto, mi aspetto che chi parteciperà sia lì non per affossare la legge ma per discutere del merito. Ascolteremo quello che diranno gli altri, ma le dichiarazioni della Lega sono per affossarlo», conclude Letta, che domenica in un’intervista a France 24, ha definito il ddl Zan «una legge di civiltà, positiva», ribadendo che il centrosinistra deve «fare tutto il possibile perché questa legge venga approvata». Programmato per mercoledì un primo confronto tra le forze politiche che sostengono la maggioranza: «I presidenti dei gruppi di maggioranza hanno risposto alla richiesta di convocazione di un tavolo di confronto. Vista l’adesione unanime, il tavolo si terrà, come previsto, mercoledì prossimo», aveva annunciato venerdì il presidente della commissione Giustizia del Senato, il leghista Andrea Ostellari, che aveva inoltrato l’invito.