La norma, che si inserisce nel percorso di inclusione sociale attraverso l’attività lavorativa, come definito dalla legge 104/1992, assume un maggiore rilievo, se possibile, alla luce delle drammatiche conseguenze che la pandemia da Covid-19 sta avendo sulle persone, in generale, e su quelle disabili, in particolare. Da qualche giorno, l’Inail ha avviato una attenta campagna informativa sugli organi di comunicazione per veicolare uno dei più importanti strumenti a disposizione delle aziende per favorire l’occupazione dei lavoratori e delle lavoratrici vittime di infortunio o malattia professionale. Lo strumento è finalizzato ad assicurare la continuità lavorativa, quindi all’interno della stessa azienda, oppure a favorire l’inserimento in una nuova occupazione, anche un diverso datore di lavoro e in connessione con la normativa sul collocamento obbligatorio. La disciplina (disponibile sul sito https://reinserimentodisabilidalavoro.inailcloud.it) parte da un progetto personalizzato tarato sulla disabilità della persona e che tiene conto delle capacità lavorative e del tipo di occupazione proposta e si concretizza attraverso dei finanziamenti a fondo perduto che possono arrivare fino a 150mila euro. Gli interventi possono riguardare, nel caso di conservazione del posto di lavoro, lavoratori subordinati, parasubordinati e autonomi, con disabilità da lavoro, tutelati dall’Inail. Per le nuove occupazioni, il riferimento è alle persone con disabilità da lavoro con il quale il datore sottoscrive un contratto di lavoro subordinato o parasubordinato.