Istat: a giugno «marcato aumento» del clima di fiducia sia per le imprese sia per i consumatori. Tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in crescita seppur con intensità diverse. Solo nelle diminuisce lievemente, passando da 153,9 a 153,6

Potrebbe sembrare contraddittorio, mentre oggi il presidente del Consiglio avvisa dal Consiglio europeo gli italiani e non solo che «la pandemia non è finita, non ne siamo ancora fuori» alla luce della preoccupante diffusione delle varianti del Covid-19, che secondo l’Istat la fiducia di imprese e consumatori nel mese di giugno possa aver fatto un balzo in avanti. Invece è proprio così: l’Istituto nei suoi dati odierni ha rilevato un marcato aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 110,6 a 115,1) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 107,3 a 112,8). Tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in crescita seppur con intensità diverse: il clima economico e quello corrente registrano gli incrementi più decisi (rispettivamente da 116,2 a 126,9 e da 102,6 a 108,1); più contenuta la dinamica del clima personale e di quello futuro (il primo passa da 108,7 a 111,1 e il secondo da 122,5 a 125,5). Per quel che riguarda le imprese, si stima un miglioramento della fiducia nella manifattura e, soprattutto, nei servizi. In particolare, nell’industria manifatturiera l’indice sale da 110,9 a 114,8, nei servizi di mercato aumenta da 99,1 a 106,7 e nel commercio al dettaglio cresce da 99,9 a 106,7. Solo nelle costruzioni l’indice di fiducia diminuisce lievemente, passando da 153,9 a 153,6. Nell’industria manifatturiera migliorano i giudizi sugli ordini e le aspettative sulla produzione; le scorte sono giudicate in leggero accumulo rispetto al mese scorso. Si segnala una netta crescita della fiducia nel settore dei beni intermedi. Per quanto attiene alle costruzioni, i giudizi sul livello degli ordini sono in miglioramento mentre si registra un calo delle attese sull’occupazione presso l’azienda; tra i settori emerge un calo marcato dell’indice di fiducia nel settore dell’ingegneria civile. Mentre per l’Ufficio Studi di Confcommercio «i servizi alle imprese e quelli turistici non mostrano miglioramenti delle aspettative, a conferma che le attese di ripresa, seppure complessivamente ben impostate, presentano elementi di fragilità a causa delle ingenti perdite subite da importanti settori produttivi che ancora stentano a recuperare i livelli di attività pre-covid», per Paolo Mameli, senior economist Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, «il dato è più forte sia delle stime di consenso (che si posizionavano a 112) che della nostra (più ottimistica) previsione (114), e porta l’indice ai massimi da ottobre del 2018».