Nuovo accordo per lo strumento volto a favorire il ricambio generazionale

Il contratto di espansione continua a suscitare un forte interesse nel mondo del lavoro. L’ultimo accordo in ordine di tempo è quello appena sottoscritto in Vodafone Italia. La compagnia britannica segue così l’esempio di altre aziende, anche del settore, come Tim e Poste italiane che hanno fatto da apripista. L’intesa raggiunta con i sindacati di categoria prevede un intervento ampio che poggia su di un intenso programma formativo, già avviato nel dicembre del 2020, per 1.870 addetti dei contact center, i quali saranno riqualificati grazie pure alle risorse messe a disposizione dal governo con il fondo nuove competenze. Nel complesso, si tratta di un milione di ore di formazione erogate attraverso Vodafone digital academy, lo strumento operativo che la compagnia ha anche messo a disposizione dei suoi clienti. Il contratto di espansione prevede un pacchetto di cento assunzioni a bilanciare i prepensionamenti incentivati. Il contratto di espansione è stato appena modificato con il decreto-legge Sostegni bis che ha ulteriormente allargato la platea delle imprese potenzialmente interessate, con la soglia a cento dipendenti. Nella sua versione originaria, introdotta nel 2019 su iniziativa dell’allora sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon, il contratto di espansione trovava applicazione nelle sole imprese con almeno mille dipendenti. La soglia era poi scesa a 250 con la legge di bilancio.