I dati Istat, maggior vivacità per la componente interna, ma bene anche quella estera

Ad aprile il fatturato dell’industria è aumentato del 3,3% rispetto al mese precedente, toccando un livello ben al di sopra dei livelli precedenti la crisi pandemica. Il risultato congiunturale è stato influenza positivamente sia dal mercato interno che da quello estero, con il primo che ha riportato una crescita più marcata rispetto al secondo: +4% contro il +1,7%. Per quanto riguarda i raggruppamenti principali di industrie, ad aprile gli indici destagionalizzati del fatturato hanno riportato un aumento congiunturale per i beni strumentali del 6,1%, del 4% per l’energia e del 3,3% per i beni intermedi. I beni di consumo hanno invece riportato una variazione pressoché nulla, frutto di aumento dell’1,6% del fatturato legato ai beni durevoli e del calo di mezzo punto percentuale che ha interessato quello relativo ai beni non durevoli. Crescita importante a livello tendenziale, pari al +105,1%, ma legata quasi esclusivamente ai bassi livelli registrati nell’aprile scorso. Anche in questo caso la crescita dell’indicatore è stata condizionata sia dal mercato intra muros sia da quello estero, i quali riportano rispettivamente incrementi del 114,7% e dell’87,8%. L’analisi dei raggruppamenti principali di industrie mostrano una crescita del 171,1% per i beni strumentali, un +125,2% per l’energia, un +104,4% i beni intermedi ed un +58,2% i beni di consumo.