Audizione di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. L’intervento del numero uno di Inps, Tridico

Elementi positivi, ma anche delle criticità da monitorare con attenzione e, possibilmente, superare a gennaio, quando l’assegno unico andrà a regime. Giornata di audizioni sul cosiddetto decreto ponte che introduce la disciplina temporanea destinata a regolamentare l’erogazione dell’assegno unico per i figli minori alle categorie oggi non coperte dall’assegno al nucleo familiare. I rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl concordano sul fatto che, comunque, l’introduzione dell’assegno unico è un passo positivo, in quanto estende la platea dei beneficiari in un’ottica di universalità. Se Cisl e Uil hanno insistito sulla necessità di distinguere questo strumento dal reddito di cittadinanza, l’Ugl ha rimarcato la necessità che sia previsto a regime un rafforzamento della dotazione organica degli enti locali, poiché è sui servizi sociali territoriali che ricade larga parte del disagio. È stato, però, il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, a chiarire alcuni punti non presenti nel provvedimento, suscitando peraltro qualche perplessità di merito. Il numero uno dell’istituto previdenziale ha parlato di strumento destinato a sostituire nel tempo varie misure dall’assegno al nucleo familiare alla detrazione fiscale per il figlio a carico, dall’assegno di natalità a quello per i nuclei numerosi. Strumenti molto diversi fra loro, con alcuni a domanda e altri riconosciuti in automatico.