I dati sui prezzi al consumo

Nelle rilevazioni diffuse questa mattina l’Istat ha confermato le stime preliminari sull’inflazione a maggio: l’indice nazionale dei prezzi al consumo è rimasto stabile rispetto al mese precedente aumentando dell’1,3% rispetto allo stesso mese di un anno fa e riportando un’accelerazione rispetto al +1,1% di aprile. Si tratta del quinto aumento consecutivo, risultato che ha fatto tornare l’inflazione a livelli che non si vedevano dalla fine del 2018. Commentando i dati, la Confcommercio ha sottolineato come, nello scenario attuale, uno degli elementi più positivi sia il fatto che l’accelerazione che sta interessando i prezzi sia legata principalmente al ruolo degli energetici, mentre la componente di fondo rimane stabile allo 0,3% nel confronto annuo e segnala una dinamica negativa in termini congiunturali. Nello specifico, la Confcommercio ricorda come sia un fattore positivo «soprattutto per il mantenimento di politiche monetarie espansive». Secondo le rilevazioni dell’Istat l’accelerazione tendenziale dell’inflazione si deve essenzialmente ai prezzi dei beni energetici, la cui crescita passa da +9,8% di aprile a +13,8%. Per quanto riguarda il carrello della spesa, l’Istat segnala un nuovo rallentamento dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, da -0,7% a -0,9%, mentre indica un accelerazione, dal +1% al +1,4% per i prodotti ad alta frequenza di acquisto. Osservando i dati relativi all’andamento dei prezzi al consumo, la Confcommercio avverte anche che «non vanno trascurati i potenziali effetti, depressivi sul potere d’acquisto, derivanti dall’importazione di forti impulsi inflazionistici».