Al via oggi il G7, con due obiettivi: solidarietà verso i Paesi poveri e «multilateralismo». Questi gli obiettivi dichiarati dai presidenti Johnson e Biden: un miliardo di dosi ai Paesi in via di sviluppo. Ma per Oxfam ne servono 11 miliardi.

Aperti questa mattina a Carbis Bay, in Cornovaglia, i lavori del G7. Al centro dei lavori i temi della ripresa economica, dell’emergenza sanitaria, della lotta al cambiamento climatico, della sicurezza a livello globale. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha partecipato a una breve riunione di coordinamento fra i leader Ue, seguita da una colazione informale e dalla cerimonia di benvenuto. Imponenti le misure di sicurezza per blindare il vertice e la zona rossa, che si estende per un’area molto ampia della sottile penisola. Ma è arrivata via mare la protesta degli attivisti che hanno caricato su una piccola imbarcazione due gonfiabili raffiguranti il presidente statunitense Joe Biden e il primo ministro britannico Boris Johnson. Dalle prime dichiarazioni dei due “big”, in questo caso Boris Johnson, non solo in qualità di padrone di casa, e Joe Biden, sembrerebbe essere a tutti gli effetti un G7 all’insegna della solidarietà. Trattandosi tuttavia di un vertice tra “i grandi della terra” il condizionale è sempre d’obbligo. Per Johnson «non esiste prova più convincente e tragica del bisogno di cooperazione globale della pandemia che ha travolto il mondo e mietuto oltre 3,7 milioni di vittime», come riportato da diversi quotidiani nazionali (Corriere della sera, La Stampa, Il Sole 24 Ore). Ha spiegato: «Abbiamo un obiettivo condiviso: quello di vincere la pandemia, ridurre al minimo il rischio di nuovi eventi simili e ricostruire società migliori dalle macerie di questa tragedia». La scienza ha messo a disposizione i vaccini, osserva, «ora il nostro compito più impellente è quello di usarli per proteggere l’umanità il più rapidamente possibile». Il Regno Unito ha contribuito a fondare Covax, l’alleanza globale che sinora ha fornito 80 milioni di dosi ai Paesi in via di sviluppo. Quasi tutte queste dosi erano di Oxford-AstraZeneca. Per il primo ministro inglese il G7 deve avere l’obiettivo di fornire un miliardo di dosi di vaccino contro il coronavirus ai Paesi in via di sviluppo entro la fine del 2022. E lo farà «condividendo delle dosi e finanziandole», è scritto in un comunicato. I leader «presenteranno un piano per ampliare la produzione di vaccini al fine di raggiungere questo obiettivo». Ma per Sara Albiani, policy advisor per la salute globale di Oxfam Italia, con un miliardo di dosi «il summit si risolverà in un fallimento. Per superare la pandemia serviranno infatti 11 miliardi dosi». Ma c’è un altro obiettivo, dichiarato da Joe Biden su Twitter: «È il primo giorno ufficiale del vertice G7 qui nel Regno Unito. Non vedo l’ora di rafforzare il nostro impegno per il multilateralismo e di lavorare con i nostri alleati e partner per costruire un’economia globale più equa e inclusiva».