Lo strumento introdotto dal Sostegni bis è ora utilizzabile fino a ottobre

Sul punto, il primo a prendere posizione è stato il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, nel corso della audizione della scorsa settimana insieme ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil sul decreto Sostegni bis. Il contratto di rioccupazione rischia, purtroppo, di essere un flop a causa degli stretti margini temporali, al momento fissati fra il 1° luglio e il 31 ottobre. Il contratto di rioccupazione introduce un forte incentivo per l’assunzione di personale già disoccupato. La novità rispetto ad altri strumenti simile a questo che sono stati introdotti nel tempo è riferibile al fatto che non vi sono limitazioni di età. Già oggi è possibile assumere personale senza vincoli di età, ma la cosa è limitata a determinate condizioni, quali, ad esempio, la residenza nelle aree di maggiore crisi, uno stato di disoccupazione prolungato, l’appartenenza ad alcune categorie di lavoratori svantaggiati. Il contratto di rioccupazione, non a caso, è indicato quindi come uno strumento eccezionale perché va oltre alla normale disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato. Ora, praticamente tutti i partiti di governo e di minoranza hanno depositato degli emendamenti con i quali chiedono l’estensione dello strumento almeno fino al 31 dicembre, così da dare più tempo alle imprese per le valutazioni del caso. L’estensione dipende, però, anche dal via libera della Commissione Ue.