La Commissione d’inchiesta sul femminicidio del Senato apre indagine sul caso

Proseguono le ricerche del corpo di Saman Abbas, la ragazza pakistana scomparsa dal 29 aprile a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, e probabilmente uccisa da alcuni familiari – lo zio Ikram, al momento latitante, è accusato di essere l’autore materiale dell’omicidio – per essersi opposta ad un matrimonio combinato: i carabinieri hanno concentrato la loro attenzione nella campagna che circonda la casa della giovane. Nel frattempo, l’ufficio di presidenza della Commissione d’inchiesta sul femminicidio del Senato ha deliberato di avviare subito un’indagine sul caso. «È motivo di sgomento che una giovane donna possa rischiare la fine che temiamo abbia fatto Saman Abbas, soprattutto dopo aver cercato di salvarsi, chiedendo ripetutamente aiuto alle istituzioni del nostro Paese», ha detto la presidente della Commissione, Valeria Valente. Con una nota inviata ad Aki, l’Adnkronos International, la Grande Moschea di Roma e la Confederazione Islamica Italiana hanno annunciato di aver conferito mandato ai propri legali di fiducia di valutare la possibilità di costituirsi parte civile nel processo penale a carico di coloro che verranno ritenuti responsabili del delitto di Saman Abbas. Tra gli indagati, c’è anche uno dei cugini: Ikram Ijaz, 28 anni, estradato ieri dalla Francia dove era stato arrestato mentre cercava di raggiungere alcuni familiari in Spagna. Ha trascorso la sua prima notte nel carcere di Reggio Emilia e verrà interrogato nei prossimi giorni.