«Un’irrigidimento» delle politiche monetarie «sarebbe prematuro e comporterebbe dei rischi». Così la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, in conferenza stampa, ha spiegato perché il Consiglio direttivo ha deciso di confermare «l’orientamento molto accomodante della sua politica monetaria», nonostante la Bce stimi un «ulteriore aumento» dell’inflazione «nel secondo trimestre». «In ogni caso nell’orizzonte considerato l’inflazione resterà sotto il nostro target», ha assicurato Lagarde. I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Bce rimangono così invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%. «Ci aspettiamo che l’economia acceleri nella seconda metà dell’anno», ha aggiunto Lagarde, sottolineando che le performance stanno migliorando anche grazie al miglioramento della situazione pandemica e all’andamento delle campagne vaccinali nazionali, pur aggiungendo che «allo stesso tempo resta incertezza e l’outlook continua a dipendere dal corso della pandemia dell’eurozona e da come risponderà alle riaperture». l Consiglio direttivo ha comunicato anche che continuerà con gli acquisti netti di attività nell’ambito del Pepp, il Programma di acquisto per l’emergenza pandemica, con una dotazione finanziaria complessiva di 1.850 miliardi di euro, almeno fino alla fine di marzo 2022 e «in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus».