Altre quattro regioni in zona bianca. Sono Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo. Il 21 giugno tutta Italia dirà addio al coprifuoco. Figliuolo: «L’Italia è un grande Paese che ha tutto, bisogna solo mettere tutto insieme e coordinare»

Oggi altre quattro regioni tornano in zona bianca: fine del coprifuoco, stop alle restrizioni dell’orario dei locali pubblici. Le discoteche restano chiuse, non è ancora possibile organizzare liberamente feste private. Dopo Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise, anche Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo entrano nella fascia minore di rischio, che però non esenta dal rispetto di due misure di sicurezza ritenute tuttora prioritarie: l’uso delle mascherine e il distanziamento. Nelle regioni gialle, invece, il coprifuoco scatterà alla mezzanotte e non più alle 23. Il 14 giugno si coloreranno di bianco anche Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia, Emilia Romagna e Provincia di Trento. Il 21 giugno la Sicilia, Marche, Toscana, Calabria, Campania e Provincia di Bolzano e a questa data tutta Italia dovrebbe poter dare l’addio al coprifuoco. Il commissario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, nel corso dell’audizione odierna in commissione Bilancio alla Camera ha illustrato i numeri: «Da inizio campagna ci sono state 38,17 milioni di somministrazioni, da inizio maggio la media settimanale è stata di 3,5 milioni, in linea con i target». «Da fine aprile il rateo da mantenere è fissato in almeno 500mila somministrazioni al giorno, vi sono stati giorni in cui ve ne sono state anche oltre 600mila come venerdì e sabato scorso», ha evidenziato. Senza dimenticare le previsioni: «Ho da subito evidenziato l’importanza dell’obiettivo da raggiungere ovvero conseguire la vaccinazione dell’80% della popolazione entro settembre, compresa la platea 12-15 anni». Nel complesso, si tratta «di 54,3 milioni di cittadini». «Il nostro obiettivo è non sprecare niente in termini di risorse, tempo, uomini e mezzi». Per Figliuolo è necessario un graduale «passaggio dalla vaccinazione effettuata in maniera centralizzata presso gli hub verso un sistema delocalizzato molto più capillare e prossimo ai cittadini. Sarà così possibile completare le vaccinazioni degli over 80 e fragili che potranno essere raggiunti a domicilio». Potrà in futuro esservi «la necessità di almeno un’ulteriore dose di richiamo». «È chiaro che dobbiamo organizzarci per fare i richiami e noi lo stiamo già facendo. A breve faremo una programmazione e voglio rassicurare su questo il Parlamento e i cittadini italiani. Abbiamo già aderito di massima ad alcuni accordi per un numero congruo di vaccini per il 2022», ha concluso Figliuolo.