In arrivo il Decreto Reclutamento, con l’assunzione di 24mila persone nella pubblica amministrazione. Un esercito di nuovi impiegati pubblici per reclutare le professionalità necessarie a concretizzare il Piano di Ripresa e Resilienza

Cambiare il volto della Pubblica Amministrazione, in modo da renderla più efficiente e capace di utilizzare, rapidamente e senza sprechi, i fondi del Recovery Plan. Per questo è previsto “l’arruolamento” di circa 24mila nuovi dipendenti, per il momento, con l’obiettivo di modernizzare una forza lavoro pubblica giudicata troppo anziana e con competenze inadeguate, anche nel campo digitale. Finisce l’era del blocco del turn-over con nuove assunzioni, utili anche dal punto di vista meramente occupazionale e sociale, ma il progetto di Draghi – e di Brunetta – prevede non la solita infornata di personale, ma una selezione basata su criteri e modalità nuovi. Innanzitutto a partire dai titoli e dai curriculum richiesti: professionalità elevate, ingegneri, informatici, persone capaci di colmare il gap di competenze esistente. Procedure rigorose e rapide. Degli oltre 24mila ingressi previsti, quasi 22mila sono destinati al ministero della Giustizia, vulnus del Paese per la lentezza delle procedure, con ripercussioni sull’economia, si pensi a fallimenti e processi civili. Un migliaio dei nuovi assunti saranno anche destinati agli enti locali. Altri 269 per la transizione digitale e 67 per l’Agenzia per l’Italia digitale. Il “concorsone” sarà basato su regole severe sulla spesa per le assunzioni e anche contratti a tempo, che scadranno al massimo il 31 dicembre 2026, data di conclusione del Recovery Plan, per tenere legati lavoro e risultati. Ci saranno molti manager esterni con compiti strettamente connessi all’attuazione del Pnrr, ma solo se non si troveranno competenze adeguate all’interno del personale organico alla Pa, anch’essi legati alla data finale del 2026. Ci sarà una nuova fascia contrattuale per i dipendenti con alta specializzazione e sono previsti premi per tutti i dipendenti in base alla produttività, alla professionalità e ai titoli conseguiti. L’obiettivo è quello di una nuova Pa, efficiente e in grado di utilizzare presto e nel modo migliore, per tutti noi, i fondi del Recovery Plan.