La Polizia non ha autorizzato la veglia per la strage di Tienanmen

La Polizia di Hong Kong ha arrestato due persone, accusate di aver promosso la veglia serale al Victoria Park per ricordare le vittime della repressione delle proteste di piazza Tienanmen, a Pechino, nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989. Su Facebook, la Polizia ha riferito che si tratta di Chow Hang-tung, la vicepresidente di Alleanza di Hong Kong, un gruppo che dal 1990 organizza la veglia, e di un ragazzo di 20 anni. L’Unione europea ne ha chiesto l’immediata liberazione. In Cina, il Partito comunista cinese censura ogni riferimento ai fatti di piazza Tienanmen, vietando anche ogni commemorazione pubblica. Pur godendo di una grossa influenza, Pechino non era mai riuscita a fare altrettanto ad Hong Kong e, fino ad oggi, la veglia si è svolta regolarmente: nel 2020, migliaia di persone sono scese in piazza, nonostante la pandemia. Quest’anno, invece, le autorità vogliono impedirla: complessivamente sono stati mobilitati oltre settemila agenti. «È il 32/esimo anniversario della micidiale repressione della Repubblica popolare cinese in piazza Tienanmen, che ha ucciso migliaia di manifestanti che chiedevano semplicemente il rispetto dei loro diritti e libertà», ha scritto su Twitter il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ribadendo che «i diritti umani sono universali e tutti i governi devono proteggerli e promuoverli». «Prima di attaccare altri Paesi sui cosiddetti diritti umani, gli Usa dovrebbero guardarsi allo specchio e vedere le proprie violazioni dei diritti umani», è stata la replica del ministero degli Esteri cinese, affidata ad un portavoce.