Biden chiede nuova indagine, Pechino non ci sta

I rapporti tra Stati Uniti e Cina potrebbero inasprirsi ulteriormente alla luce della volontà dell’amministrazione Biden di indagare più a fondo sull’origine del coronavirus. Un po’ come stava avvenendo con Donald Trump alla Casa Bianca, la posizione americana è che Pechino non abbia riferito tutta la verità su come si sia sviluppata la pandemia. Il nodo è sempre lo stesso: i primi contagi sono stati causati da una fonte animale o si è trattato di un incidente di laboratorio? Le conclusioni cui era giunta una missione dell’Oms di recente escludeva la possibilità di un virus “sfuggito”, appunto, dal laboratorio di Wuhan. Ma tali teorie non convincono neppure parte della comunità scientifica, poiché non ci sarebbero ancora prove certe né dell’una né dell’altra ipotesi. La Cina però non ci sta e risponde agli Stati Uniti in maniera netta: il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha infatti detto che «le motivazioni e gli scopi dell’amministrazione Biden sono chiari, mentre l’oscura storia della comunità dell’intelligence statunitense è nota da tempo al mondo». Le tensioni tra Washington e Pechino attorno al coronavirus crescono proprio mentre le due potenze economiche sono tornate a parlare, per la prima volta sotto l’amministrazione Biden, di questioni commerciali. Al riguardo il ministero del Commercio di Pechino ha riferito che il vicepremier Liu He e la rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, Katherine Tai, hanno avuto una conversazione «schietta, pragmatica e costruttiva».