Obiettivo «ripristinare la stabilità delle relazioni»

La data c’è: il 16 giugno, a Ginevra, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, incontrerà il presidente russo, Vladimir Putin. Il vertice tra i due leader arriverà subito dopo il G7 in Gran Bretagna e il summit Nato e Usa-UE a Bruxelles. La sede scelta, invece, non è nuova nella storia delle relazioni tra Washington e Mosca. Nel 1985, infatti, Ginevra ospitò il vertice tra Michail Gorbaciov e Ronald Reagan. Sull’impegno di metà giugno, la Casa Bianca ha spiegato che Biden e Putin «discuteranno l’intera gamma delle questioni urgenti, cercando di ripristinare la prevedibilità e la stabilità delle relazioni Usa-Russia». Versione poi confermata dal Cremlino, secondo cui si parlerà «delle prospettive delle relazioni russo-americane, delle questioni di stabilità strategica e dei dossier attuali dell’agenda internazionale, tra cui l’interazione nella lotta contro la pandemia e la risoluzione dei conflitti regionali». L’obiettivo primario dell’incontro, però, sarà quello di allentare le recenti tensioni tra le due potenze. Un assaggio, in questo senso, era giunto già la scorsa settimana, quando a incontrarsi a Reykjavik erano stati i ministri degli Esteri dei due paesi, Antony Blinken e Sergej Lavrov, e successivamente i dirigenti della sicurezza nazionale, Jake Sullivan e Nikolay Patrushev, proprio a Ginevra, concordando che «una normalizzazione delle relazioni Usa-Russia sarebbe nell’interesse di entrambi e contribuirebbe alla stabilità e prevedibilità globale».