In fumo oltre 230 posti fissi più almeno un migliaio a tempo determinato

Analizzando bene le strategie aziendali, la notizia non appare una sorpresa, purtroppo. La Disney ha appena annunciato l’intenzione di chiudere i propri store presenti in Italia, licenziando di conseguenza tutto il personale. Si tratta di 15 negozi, presenti soprattutto nei centri storici delle grandi città, da Roma a Milano, passando per Verona, con oltre 230 dipendenti stabili più numerosi altri a tempo determinato nei periodi di massima affluenza, in coincidenza con le varie festività e con le uscite dei film dei vari marchi sotto la casa madre, da Marvel a Star wars. Al momento, non vi sono comunicazioni ufficiali né, tanto meno, l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, ma le sigle di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno già annunciato la loro mobilitazione. La scelta di Disney appare solo in parte connessa, come sarebbe facile immaginare, al Covid-19 e alla riduzione dei flussi turistici. La casa americana, infatti, già prima della pandemia aveva potenziamento la propria piattaforma di e-commerce; successivamente, proprio in coincidenza con il primo lockdown mondiale è partita la piattaforma streaming che ha ospitato le prime di diversi film, anche a prescindere della apertura o meno dei cinema. Insomma, un riposizionamento complessivo frutto di una strategia complessiva volta a ridurre i costi, compresi quelli dei 15 negozi in Italia a rischio chiusura a breve.