I dati Istat. Bene anche il confronto trimestrale: +3,5% rispetto ai tre mesi precedenti

A marzo l’indice relativo al fatturato dell’industria ha registrato un aumento congiunturale dell’1,6%, legato alla crescita che ha interessato entrambi i mercati. Per quello interno l’stat indica infatti un incremento del 2%, per quello estero dello 0,6%. La crescita congiunturale maggiore ha interessato il fatturato legato ai beni strumentali, mentre quello relativo all’energia e a i beni intermedi riporta in entrambi i casi un +2,3%. Segno “meno” per i beni di consumo, con un -0,8% (risultato di un -1,4% per i beni di consumo durevoli e di un -0,7% per i non durevoli). Anche su base trimestrale l’Istituto nazionale di statistica ha registrato una variazione congiunturale positiva: rispetto al periodo ottobre-dicembre 2020 il fatturato dell’industria è aumentato del 3,5%, riflettendo il +1% dei beni di consumo (+3,5% per i durevoli e +0,6% per i non durevoli), il +2,3% dei beni strumentali, il +4,9% dei beni intermedi e il +16,1% dell’energia (al netto della quale il fatturato è salito del 2,9% rispetto dal trimestre precedente). Su base annua le rilevazioni dell’Istituto mostrano invece un aumento del 38,1%. Un risultato però, spiegano i tecnici, derivante «dal livello eccezionalmente basso registrato nel marzo dello scorso anno, in piena emergenza sanitaria». In questo caso le rilevazioni riguardo i raggruppamenti principali di industrie segnalano un +62,9% per i beni strumentali, un +35,7% i beni intermedi, un +34,8% l’energia e un +21,3% i beni di consumo.