Sale la produzione nelle costruzioni a marzo. Osservatorio Agenzia Entrate: nel 2020 compravendite in calo del 7,7%

È caratterizzato dalle solite luci ed ombre il mercato immobiliare italiano, se in questi primi mesi del 2021 il settore sembra correre più di altri, nel 2020 ha messo a segno performance che confermano ancora una volta come il comparto sia fragile, evidenziando prospettive incerte per l’anno in corso. Le ultime rilevazioni dell’Istat mostrano un aumento del 3,6% rispetto a febbraio, collocandosi, per il terzo mese consecutivo, al di sopra dei livelli prepandemici di febbraio 2020. Anche il confronto tra il primo trimestre 2021 e i tre mesi precedenti mostra una variazione positiva con un +5,4%. Su base tendenziale l’indice grezzo della produzione è invece aumentato del 78,9%, mentre quello coretto per gli effetti di calendario riporta un incremento di 74,5 punti percentuali. Bene anche il risultato relativo alla media dei primi tre mesi dell’anno rispetto allo stesso arco di tempo di un anno fa, pari ad un 20,9%. Tuttavia, nonostante i risultati incoraggianti, le incognite relative all’evolversi della pandemia e all’andamento delle campagne vaccinali non permettono di prevedere cosa accadrà nel corso dell’anno nel mercato immobiliare, soprattutto in termini di compravendite. Secondo l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, che per il 2020 indica un calo dei flussi di compravendita del 7,7% (a 558 mila), anche il 2021 «sarà un anno controverso, nel quale gli assetti del mercato fin qui noti potrebbero subire ulteriori cambiamenti e per il quale permane la difficoltà a delineare scenari e prospettive futuri».