La misura introdotta due anni fa sembra segnare il passo nonostante la crisi

Il reddito di cittadinanza sembra aver imboccato la sua parabola discendente. Entrato in vigore nel marzo del 2019 con le prime erogazioni ad aprile dello stesso anno, il reddito di cittadinanza e il suo equivalente rivolto ai pensionati si ritrovano ora nella fase della seconda domanda, quella relativa alla ulteriore erogazione del sostegno economico per un massimo di dodici mesi che dovrebbero scadere, nella stragrande maggioranza dei casi, fra settembre e ottobre. Accade così che, nel primo quadrimestre del 2021, i nuclei familiari che percepiscono una delle due indennità sono circa 1,6 milioni, per un totale di 3,5 milioni di beneficiari, meno di quanto si potrebbe immaginare, visto l’impatto della crisi. In molti potrebbero infatti aver optato per altre forme di sostegno e non solo quelle statali, ma anche quelle messe in campo da regioni e enti locali. L’importo medio percepito è di 549 euro, meno di altre indennità Covid-19.