Presidio il 3 giugno a Roma; chiesto l’intervento di Giorgetti, Giovannini e Orlando

L’appuntamento è per il 3 giugno a Roma per l’ultimo estremo tentativo di scongiurare i licenziamenti in Air Italy. A fronte della reiterata volontà dei liquidatori di non accedere a nuova cassa integrazione e di procedere quindi con l’invio delle lettere di licenziamenti agli oltre 1.400 dipendenti della Compagnia, le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno deciso di scrivere ai ministri dello sviluppo economico, dei trasporti e del lavoro e ai presidenti delle regioni Sardegna e Lombardia, quelle più direttamente coinvolte. L’ultimo confronto fra i liquidatori e i sindacati si è infatti chiuso male, con i primi a ribadire l’emergenza sanitaria ha prosciugato la liquidità residua e che non esistono, a loro modo di vedere, le condizioni giuridiche per accedere agli ammortizzatori sociali e le sigle sindacali a mettere sul piatto della bilancia le enormi ripercussioni sociali, compreso quello sull’indotto degli scali sardi. Insomma, un muro contro muro che si può superare soltanto con un intervento diretto da parte del governo e del parlamento. Per tale ragione, il 3 giugno, alle 14,30, i sindacati di categoria hanno indetto un presidio in piazza Montecitorio. La questione Air Italy è destinata ad intrecciarsi con tutto il processo di riorganizzazione del trasporto aereo nel nostro Paese, vista la preoccupante incertezza sul futuro e sul presente di Alitalia-Ita.