750 nuovi innesti; previste anche circa 1,4 milioni di ore di formazione

Quasi a tracciare la strada, anche Tim si allinea ad altre grandi aziende nazionali, da Poste a Leonardo, passando per Fs, e sottoscrive con i sindacati un contratto di espansione per favorire il ricambio generazionale. Nei giorni scorsi, si è molto dibattuto sul fatto che il contratto di espansione potesse diventare lo strumento più utile per superare lo scalone che si presenterà il prossimo 1° gennaio con il venir meno di quota 100. Il contratto di espansione, nato da una intuizione dell’allora sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon, successivamente modificato con l’ultima legge di bilancio che ne ha allargato il campo di applicazione, prevede la possibilità di fruire di incentivi all’occupazione in cambio di uno scivoloso verso il pensionamento del personale maturo. Nel caso di Tim, l’accordo sottoscritto con le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl prevede l’ingresso di 750 giovani, di cui un centinaio dedicati esplicitamente ad un nuovo servizio connesso alla fruizione del calcio sulle varie piattaforme. A compensare questi ingressi arriva una riduzione media dell’orario di lavoro di circa il 9%, con anticipazione della cassa integrazione da parte dell’azienda. Il tutto è accompagnato da un massiccio programma di riqualificazione professionale che coinvolgerà 34mila dipendenti su un totale di 37mila con 1,4 milioni di ore di formazione complessivamente erogate.