Dl Riaperture: la luce si riaccende, anche se non per tutti. Gelmini: «Entro fine mese un altro tagliando», «i dati ci consentono di andare spediti per non chiudere più. La logica è evitare fughe in avanti e passi indietro»

Sebbene il tenore delle dichiarazioni di tutti i rappresentanti del centro destra sia sulla stessa linea di quella del ministro Giancarlo Giorgetti, «noi abbiamo spinto in tutto questo periodo per ottenere qualcosa in più», ma è altrettanto evidente che il nuovo dl Riaperture, al quale ieri il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera, «è un passo in avanti». Certo non lo è proprio per tutti e per tutto, tant’è che in queste ore stanno emergendo le rimostranze di settori rimasti delusi da riaperture ancora procrastinate, come quelli delle discoteche o del gioco legale.
In ogni caso, il dl stabilisce importanti novità su coprifuoco e riaperture per attività come ristoranti, bar, palestre e impianti sportivi. Il rientro a casa nelle zone gialle (cioè in quasi tutto il Paese) viene spostato – a partire già da oggi – dalle 22 alle 23. Anticipata al 24 maggio, rispetto al 1° giugno, la riapertura delle palestre, e dal 22 maggio potranno riprendere le attività anche gli impianti sciistici. Coprifuoco che poi dal 7 giugno scatterà a mezzanotte, e dal 21 giugno sarà abolito. Dal 1° giugno, sempre in zona gialla, i ristoranti e i bar riapriranno al chiuso non solo a pranzo ma anche a cena, e sarà possibile la consumazione al banco. Semaforo verde finalmente per i centri commerciali, che riapriranno in zona gialla nelle giornate festive e prefestive dal 22 maggio, cioè il prossimo weekend. Dal 1° giugno torna il pubblico agli eventi sportivi: per le strutture all’aperto e, dal 1° luglio, sarà possibile per quelle al chiuso.
Restano comunque le norme come il distanziamento, l’obbligo di mascherina e la presenza degli spettatori è autorizzata per una capienza non superiore al 25% di quella massima e comunque per non più di 1.000 persone all’aperto e 500 al chiuso.
Riaprono anche le sale giochi (scommesse, bingo e casinò), però, a partire dal 1° luglio e nella stessa data le piscine al chiuso. Le feste successive dei matrimoni potranno essere organizzate dal 15 giugno, anche al chiuso, ma con il “green pass” (la certificazione di vaccinazione o tampone) per i partecipanti. Scelta che ha scatenato le proteste delle attività settore. Anticipata, dal 1° luglio al 15 giugno, la ripresa in presenza di convegni e congressi, e l’apertura dei parchi divertimento. Restano chiuse le sale da ballo e discoteche, all’aperto o al chiuso. Nel frattempo, sei Regioni sono pronte a passare in zona bianca a partire dal 7 giugno, in base alla road map esaminata dalla Cabina di regia. Dal 1° giugno la svolta dovrebbe riguardare Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, e dal 7 giugno ad Abruzzo, Liguria e Veneto.