Digitale per tutti
La Missione 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura) è strutturata in tre componenti, la prima delle quali riferita alla pubblica amministrazione, con una dotazione di 9,75 miliardi di euro. I punti principali richiamano in particolare la migrazione al cloud, l’interoperabilità dati, la digitalizzazione delle procedure chiave, l’identità e domicilio digitale, la sicurezza informativa, le competenze digitali di basse, gli appalti Ict, la gestione pregresso, il portale unico di reclutamento, le carriere del personale. La componente, con uno stanziamento di 24,3 miliardi di euro, guarda alla digitalizzazione, all’innovazione e alla competitività nel sistema produttivo. Fra le parole d’ordine, la transizione 4.0, gli investimenti ad alto contenuto tecnologico, le reti ultraveloci (si parla, nello specifico, di Italia a 1 Giga, di Scuola connessa e di 5G), i satelliti e economia spaziale, le filiere e l’internazionalizzazione, la riforma del sistema della proprietà industriale. La componente 3 guarda infine al turismo e alla cultura con una dotazione di 6,68 miliardi di euro, distribuiti su quattro voci: patrimonio culturale per la prossima generazione; rigenerazione di piccoli siti culturali, religiosi e rurali; industria culturale e creativa; turismo.

La sfida ambientale
La Missione 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza guarda alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, nel solco del Green new deal. Quattro le componenti, la prima delle quali, con risorse per 5,27 miliardi, è relativa all’economia circolare e all’agricoltura sostenibile. Fra i progetti, la realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di quelli esistenti; lo sviluppo della logistica per agroalimentare, pesca, acquacoltura, silvicoltura, floricoltura, vivaismo; la realizzazione di parchi agrisolare. La componente 2 è quella più pesante per risorse stanziate, circa 23,8 miliardi ed attiene al grande tema dell’energia rinnovabile, dello sviluppo dell’idrogeno e del potenziamento della rete e della mobilità sostenibile. Il governo punta molto sulla digitalizzazione, ma anche sull’idrogeno da utilizzare anche in settori complessi, come la siderurgia, il petrolchimico, il cemento, il vetro e nel trasporto stradale e ferroviario. La riqualificazione energetica degli edifici pubblici (in particolare scuole e luoghi della giustizia) e privati (superbonus fino al 2023) è l’oggetto della componente 3 (15,2 miliardi di stanziamento), mentre la componente 4 è volta alla tutela del territorio e della risorsa idrica con investimenti di poco superiori a 15 miliardi.