Lo rileva l’Eurispes, sottolineando che risulta diffuso anche il ricorso ad uno psicologo

Circa un italiano su cinque ha assunto farmaci come ansiolitici, antidepressivi, stabilizzatori dell’umore, antipsicotici, nel corso dell’ultimo anno. Lo rivela l’Eurispes, nel Rapporto Italia 2021, sottolineando che le persone mature e le donne sono le due categorie che vi hanno fatto maggior ricorso. La pandemia potrebbe aver contribuito molto: nel riferire i dati, l’Eurispes ricorda che «il monitoraggio AIFA (Agenzia italiana del farmaco) sull’acquisto di farmaci in Italia in corrispondenza con l’emergenza sanitaria registra un notevole aumento rispetto al 2019 nel consumo di ansiolitici». Sotto la lente d’ingrandimento anche il ricorso al sostegno psicologico, che risulta molto diffuso tra gli italiani: un intervistato su quattro (27,2%) si è rivolto ad uno psicologo, dice il rapporto. «Ad uno psichiatra – aggiunge l’Eurispes – si è rivolto il 5,6% degli intervistati, in un percorso che solitamente si avvale anche di una terapia farmacologica di supporto». Spulciando i dati, emerge che il consumo di ansiolitici, antidepressivi, stabilizzatori dell’umore, antipsicotici è più alto della media tra le persone più grandi (22,5% dai 65 anni in su) e meno tra i giovanissimi: nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni, la percentuale si attesta al 10,1%. Tra le donne, la quota risulta più alta che tra gli uomini: 21,2% vs. 16,7%. Una maggiore incidenza, infine, è stata rilevata tra le persone in cassa integrazione (27,2%) e i pensionati (23,7%).