Trovati anche guanti usa-e-getta, mascherine e altri oggetti sanitari

Oltre 780 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. Questa è la media calcolata da Legambiente, nel corso di un monitoraggio delle spiagge italiane – l’indagine si intitola “Beach litter” – per valutarne la pulizia: complessivamente sono state perlustrate 47 spiagge in 13 regioni (Abruzzo, Basilicata, Toscana, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto). Si tratta di un dato molto superiore alla soglia di riferimento stabilita a livello europeo al di sotto della quale una spiaggia può considerarsi pulita, pari a meno di 20 rifiuti ogni 100 metri. Tra i rifiuti trovati – bottiglie, mozziconi di sigaretta, calcinacci, frammenti di vetro… –, quelli composti da plastica rappresentano la maggior parte, circa l’84% del totale. Rispetto al passato, Legambiente ha rinvenuto anche alcuni prodotti legati all’emergenza sanitaria, tra cui le mascherine per il viso e guanti usa-e-getta. Nel complesso, sono stati censiti 36.821 rifiuti sparsi in un’area che si estende per 176.100 metri quadri. «L’inquinamento da plastica in mare e sulle spiagge resta, insieme all’emergenza climatica, l’altra grande questione mondiale da affrontare con interventi e politiche mirate», ha osservato Legambiente, chiedendo all’Italia di emanare «entro il 3 luglio 2021 il decreto legislativo di recepimento della direttiva europea pensata per bandire e ridurre la produzione e commercializzazione di alcuni prodotti di plastica monouso».