Il generale Figliuolo parla esplicitamente di risoluzione del contratto di lavoro

Si annunciano tempi duri per gli operatori sanitari che non intendono vaccinarsi. Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario alla campagna vaccinale, in una intervista rilancia l’ipotesi di risoluzione del contratto di lavoro nei casi di rifiuto immotivato del vaccino anti Covid-19. Una soluzione estrema, quella del licenziamento, sulla quale si è ragionato più volte anche nei mesi, da quando fu sollevato il caso di alcuni dipendenti di una Asl ligure che si erano ammalati dopo aver rifiutato di sottoporsi alla vaccinazione. Allora, per la verità, la questione era maggiormente connessa al riconoscimento o meno dell’infortunio sul lavoro, con tutto quello che ne consegue in termini di retribuzione e assicurazione. Allo stato dell’arte, comunque, il licenziamento in caso di rifiuto non appare supportato da una norma di legge, a meno che il vaccino non venga considerato come dispositivo di protezione individuale, al pari degli altri.