La proposta è stata appoggiata anche dall’Unione europea

Gli Stati Uniti sono a favore della sospensione dei brevetti per i vaccini contro il coronavirus. «Tempi straordinari richiedono misure straordinarie», ha detto la rappresentate al Commercio per gli Stati Uniti all’Organizzazione mondiale del Commercio, Katherine Tai, annunciando una decisione che, se appoggiata all’unanimità dai 164 membri dell’organizzazione, consentirà alle case farmaceutiche di produrre i vaccini già sviluppati dalle aziende che ne detengono la proprietà intellettuale. A favore della sospensione ci sono almeno 60 Paesi, capeggiati dall’India, che sta attraversando una fase molto delicata con il numero dei contagi e delle morti da coronavirus in vertiginoso aumento, e dal Sudafrica. Quella statunitense è un’inversione di rotta rispetto alla linea dell’amministrazione Trump, contraria alla sospensione dei brevetti. Gli States non sono gli unici ad aver cambiato idea in proposito: «L’Unione europea è pronta a sostenere la sospensione dei brevetti vaccinali», ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione. «Siamo totalmente in linea con l’obiettivo che i vaccini siano rapidamente e equamente distribuiti nel mondo. Ma come abbiamo ripetuto più volte, una sospensione è la risposta semplice ma sbagliata a un problema complesso», ha replicato in una nota la Federazione internazionale delle aziende farmaceutiche. Alcuni osservatori sostengono che la sospensione dei brevetti non si tradurrà necessariamente in un aumento della produzione: oltre ai brevetti, tra le altre cose, i vaccini richiedono i macchinari adatti e le materie prime, dotarsene potrebbe non essere un’operazione semplice, considerando l’alta domanda a livello globale.