“Guerra” sulla pesca: Francia e Inghilterra schierano navi militari al largo della Manica. All’Isola di Jersey circa 80 pescherecci francesi hanno organizzato una protesta per l’inasprimento delle regole per ottenere la licenza, non concordate nella Brexit

Francia e Gran Bretagna oggi hanno schierato navi militari nella Manica. A esacerbare la tensione, i diritti di pesca stabiliti dopo la Brexit, entrati in vigore dal 1° gennaio e per i quali si era già rischiato un “no deal”. Sono i pescatori francesi ad essere in difficoltà: le nuove licenze non solo limitano, per la prima volta, il numero di giorni in cui è possibile operare nelle acque condivise intorno all’isola della Manica, Jersey, a 20 chilometri dalla Normandia, ma sono diventate anche più difficili da ottenere. Le imbarcazioni europee devono dimostrare alle autorità britanniche di aver già pescato nella zona tra il 2012 e il 2016. Facile da dimostrare per le grandi navi, impossibile per pescherecci di piccole dimensioni. Martedì, la Commissione europea aveva ricordato al governo britannico che «in base ai termini dell’accordo commerciale e di cooperazione» siglato tra Ue e Regno Unito lo scorso anno, «il Regno Unito avrebbe dovuto avvisare Bruxelles in anticipo di eventuali condizioni aggiuntive legate all’ottenimento delle licenze». La scorsa settimana, infatti, il Regno Unito aveva pubblicato un elenco di sole 41 navi francesi, su 344 richieste, autorizzate a pescare nelle acque del Jersey, sulla base dei nuovi requisiti. Stamattina 50-60 pescherecci francesi, diventati poi circa una ottantina, hanno organizzato una protesta al largo dell’isola di Jersey, tentando di bloccare il porto del capoluogo Saint-He’lier. Così il Regno Unito ha inviato due pattugliatori nei pressi dell’isola «per precauzione» e le autorità francesi hanno inviato un loro pattugliatore. Entrambi i dispiegamenti militari erano finalizzati a «garantire la sicurezza» delle persone in mare e «accompagnare» la flotta di pescherecci francesi. Ma c’è il sospetto che la mossa di Downing Street sia dovuta al fatto che oggi, nel Regno Unito, sono in corso importanti consultazioni locali, le prime dall’inizio della pandemia. Mentre i pescatori francesi protestavano lanciando fumogeni e cantando cori contro gli inglesi, la ministra del Mare francese, Annick Girardin, ha chiesto a Londra di revocare le restrizioni. Bruxelles ha invitato tutti «alla moderazione e alla calma». Per tentare di disinnescare la tensione, il governo e le rappresentanze governative di Jersey si sono incontrati con i leader dei pescatori a bordo del peschereccio Norman Le Brocq per ascoltare le loro richieste. Ma il segretario di Stato francese agli Affari europei, Clement Beaune, ha avvertito che le manovre britanniche al largo di Jersey, «non intimidiranno» Parigi, assicurando che «la nostra volontà è non alimentare tensioni ma avere un’applicazione rapida e completa dell’accordo» post-Brexit. Il Regno Unito, da parte sua, ha garantito «un sostegno senza equivoci» all’isola di Jersey.