La replica dei 5 stelle: «Sentenza con effetti limitati al processo»

Una rifondazione tutta in salita. Il Movimento 5 stelle, che sta attraversando una fase di restyling, sta incontrando uno ostacolo dopo l’altro. L’ultimo è emerso con una sentenza del tribunale di Cagliari: nell’ambito del procedimento dell’espulsione della consigliera regionale grillina Carla Cuccu, i giudici hanno respinto un ricorso presentato da Vito Crimi, sostenendo che il ruolo del capo politico reggente non sia più valido. Adesso, stando alla sentenza, il M5s dovrebbe procedere alla nomina del nuovo rappresentante legale, un ruolo che, secondo la riforma votata a gennaio dagli iscritti alla piattaforma Rousseau, dovrebbe essere ricoperto da un Comitato direttivo di cinque membri (comitato che non è stato ancora eletto, in attesa che la leadership venga affidata all’ex premier Giuseppe Conte). Una richiesta respinta al mittente dal M5s. La sentenza della Corte d’Appello «ha una portata limitata e ben circoscritta mira a garantire alla ricorrente, Carla Cuccu, la corretta instaurazione del contraddittorio processuale, con funzione strumentale ai fini del singolo processo e nell’ambito del quale esaurisce la sua funzione».