Amministrative per la regione di Madrid: vince la destra “antichiusure”. Trionfo del Partito popolare che per governare ha bisogno dei voti di Vox. Meloni: «Ayuso ha dimostrato che si può aprire in sicurezza. Congratulazioni a Rocio Monastero e ai nostri alleati di Vox»

Molto probabilmente Enrico Letta pensava alle elezioni amministrative per la regione di Madrid e al risultato atteso favorevole alla “destra anti-lockdown”, rivelatosi poi nella tarda serata di ieri un trionfo eclatante, e al declino dell’alleanza di Governo guidata dal Psoe, quando incontrando il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha sottolineato che nella maggioranza qualcosa non funziona, esprimendo con ciò la sua «insoddisfazione per il metodo Salvini». Fatto sta che le elezioni amministrative a Madrid – partecipazione record pari a più di 11 punti percentuali di affluenza rispetto al 2019 – sono andate così: trionfo della battagliera candidata del Partito popolare, Isabel Diaz Ayuso, (più del doppio dei seggi di due anni fa e quasi vicina in termini di seggi a poter governare da sola) e il gruppo di destra Vox risultato decisivo per consentirle di continuare a governare; il crollo del Partito Socialista che va giù di 13 seggi rispetto al 2019, raggiunto da Mas Madrid, formazione progressista in crescita; tracollo dei liberali di Ciudadanos, che passa dal 19% a meno del 4. Il risultato più eclatante in termini non solo numerici è quello di Podemos e del suo ormai ex leader Pablo Iglesias, alleato di Governo del premier Sanchez, che le cronache politiche hanno sempre paragonato al M5s di Beppe Grillo per le molte posizioni politiche in comune. Iglesias, di fronte al risultato eclatante delle destre, si è dimesso da tutte le sue cariche. Lo stesso, commentando il trionfo del Partito Popolare e il risultato «insufficiente» del suo che ha recuperato solo tre seggi passando così da 7 a 10, cioè molto al di sotto delle sue aspettative, ha detto: «Quando uno non è utile deve sapersi ritirare». Lascerà probabilmente la leadership del partito a Yolanda Diaz, che lo ha sostituito come vicepremier e che è anche ministra del Lavoro nel Governo Sanchez. Prima del voto molti osservatori hanno sostenuto che queste elezioni amministrative spagnole sarebbero state foriere di scossoni politici su scala nazionale. La campagna elettorale è stata caratterizzata da un confronto molto aspro e con slogan ideologici come «comunismo o libertà» oppure «democrazia o fascismo». «Madrid ha fatto una mozione di sfiducia al “sanchismo”», ha detto Ayuso ai suoi sostenitori. «È l’inizio di un cambio rotta per tutta la Spagna», ha sostenuto la candidata di Vox Rocio Monasterio. E molto probabilmente non solo per la Spagna.