Più vaccinazioni e riaperture vere, solo così il Pnrr può funzionare. Mattarella: «Siamo fin d’ora consapevoli che la ripresa dei pieni ritmi della vita dell’Italia produrrà una nuova stagione di sviluppo»

«La vitalità dei corpi sociali e delle formazioni intermedie è decisiva per la qualità del nostro modello sociale e della stessa democrazia. Siamo fin d’ora consapevoli che la ripresa dei pieni ritmi della vita dell’Italia produrrà una nuova stagione di sviluppo, più equo e sostenibile, se ci sarà un ampio concorso di forze e una significativa alleanza tra istituzioni ed espressioni della società» ha detto oggi il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione del LXIX Congresso della Federazione Universitaria Cattolica Italiana. Una volta superato l’esame del Parlamento, c’è ancora tantissima strada da fare per la realizzazione del Recovery Plan. Non solo perché il Piano è stato illustrato stamattina dal ministro dell’Economia in Consiglio dei Ministri, per un esame finale prima della presentazione alla Commissione europea ed esaminare anche il decreto legge che istituirà il fondo complementare allo stesso Pnrr per gli investimenti che non possono rientrare nel piano. Ma anche perché la sua realizzazione non sarà affatto facile in un tessuto sociale-economico e in un territorio come quello italiano fortemente compromesso da decenni di ritardo e da più di un anno di pandemia e di restrizioni, ancora lontani dall’essere risolti. Lo ha detto anche il premier portoghese, Antonio Costa, che ora detiene la presidenza di turno della Ue, congratulandosi con Francia, Germania e Grecia per l’invio dei piani (il Portogallo è stato il primo a presentarlo): «Non possiamo perdere altro tempo, dobbiamo rilanciare la ripresa». Come si evince chiaramente sia dalle parole di oggi del presidente della Repubblica ma anche in quelle del presidente del Consiglio in varie occasioni, come anche nella presentazione in Parlamento del Pnrr, quello di cui hanno bisogno gli italiani è soprattutto ritrovare la fiducia nelle istituzioni e nel futuro, senza la quale sarà molto difficile far ripartire l’economia attualmente ferma. Come? Innanzitutto con un programma di riaperture, che nei prossimi giorni a venire, deve mostrare sicuramente più buon senso e criterio e, soprattutto, con il programma delle vaccinazioni che deve finalmente decollare e restare stabile nel suo sviluppo. «Sono circa 2,5 milioni le dosi di vaccini che giungeranno entro la giornata all’hub nazionale della Difesa all’interno dell’aeroporto militare di Pratica di Mare», ha detto oggi il commissariato all’emergenza in una nota. «Si tratta, in particolare, di tre lotti distinti: oltre 2 milioni di Vaxzevria (AstraZeneca), più di 270 mila di Moderna e circa 160 mila di Janssen (Johnson&Johnson), che verranno ripartiti e poi distribuiti nei prossimi giorni a Regioni e Province autonome». Non è un caso se Gabriele Galateri di Genola, presidente di Generali, nell’aprire i lavori dell’assemblea dei soci in streaming, ha puntato l’attenzione sulla campagna vaccinale che «sta ponendo le basi per una ripresa economica. In Italia il Governo sta prendendo tutte le misure necessarie per il successo della campagna vaccinale».